Ottavo appuntamento con le lezioni di greco antico: questa volta parliamo dell’articolo determinativo. Declinazione e caratteristiche
In greco antico l’articolo determinativo è una parte variabile del discorso: esso svolge un ruolo di primaria importanza, poichè viene usato per determinare un nome oppure per sostantivare un aggettivo, un participio o un infinito.
L’articolo concorda con il nome a cui si riferisce in genere, numero e caso (in latino, come anche nell’indoeuropeo, manca. In greco, originariamente, era un pronome dimostrativo: l’uso pronominale dell’articolo, infatti, è rimasto nella fase più antica della lingua, come in Omero).
Il greco, tuttavia, dispone soltanto dell’articolo determinativo (ὁ, ἡ, τό), che corrisponde ovviamente in italiano all’articolo determinativo; manca quello indeterminativo (quello che in italiano è un, una, uno). In mancanza dell’articolo indeterminativo, il greco spesso ricorre al pronome indefinito enclitico τις, τι «un tale»: es. ἄνθρωπός τις «un uomo» (lat. homo quidam).
DECLINAZIONE DELL’ARTICOLO
L’articolo, come i sostantivi, ha tre generi (maschile, femminile e neutro), tre numeri (singolare, duale e plurale), ma quattro casi (nominativo, genitivo, dativo e accusativo): l’articolo, infatti, non ha il vocativo. La particella che spesso si premette al vocativo (ὦ) è un’interiezione: es. ὦ ἄνθρωπε «o uomo».
Per quanto riguarda la flessione, gli articoli maschile e neutro si declinano come i nomi della seconda declinazione, il femminile come i nomi della prima declinazione:
SINGOLARE
MASCHILE FEMMINILE NEUTRO
N. ὁ ἡ τό
G. τοῦ τῆς τοῦ
D. τῷ τῇ τῷ
A. τόν τήν τό
PLURALE
MASCHILE FEMMINILE NEUTRO
N. οἱ αἱ τά
G. τῶν τῶν τῶν
D. τοῖς ταῖς τοῖς
A. τούς τάς τά
DUALE MASCHILE E NEUTRO: Nom. e Acc. τώ; Gen. e Dat. τοῖν
DUALE FEMMINILE: Nom. e Acc. τά; Gen. e Dat. ταῖν
NOTE
Il neutro ha i casi diretti uguali (nom. e acc. τό).
Al posto del duale femminile ( τά; ταῖν) molto spesso si usano le forme maschili (τώ; τοῖν).
In alcune espressioni, l’articolo ha valore di pronome dimostrativo:
Ad inizio di frase: ὁ δέ «ed egli»; ἡ δέ «ed essa»; οἱ δέ «ed essi»; αἱ δέ «ed esse».
Quando è messo in correlazione: ὁ μὲν … ὁ δέ «l’uno…l’altro»; οἱ μὲν…οἱ δέ «gli uni…gli altri».