Lezioni di greco antico: il participio predicativo

Lezioni di greco antico: il participio predicativo del soggetto e dell’oggetto. Nozioni fondamentali sull’uso del participio

Nuova lezione di greco antico: il participio predicativo del soggetto e dell’oggetto.

IL PARTICIPIO: NOZIONI FONDAMENTALI

In greco il participio è una forma nominale del verbo e svolge un ruolo molto importante: infatti è largamente usato nella sua duplice natura di nome e di verbo. La parola stessa participio sta a significare che esso partecipa di due classi distinte, quella del nome e quella del verbo.

Il participio, infatti, può avere valore nominale o verbale e, di conseguenza, svolgere diverse funzioni: quando ha valore nominale generalmente è preceduto dall’articolo e può svolgere la funzione di sostantivo o attributo. Il participio sostantivato viene impiegato al posto di un sostantivo ed è preceduto dall’articolo: in italiano può essere tradotto con un sostantivo oppure con una relativa. Es. ὁ λέγων : «l’oratore», «colui che parla»; καὶ τοὺς φιλοσοφοῦντας ἄρα ἀνάγκη ψέγεσθαι ὑπ᾿αὐτῶν (Plat. Resp. 494a): «E’ inevitabile che i filosofi (coloro che fanno filosofia) vengano biasimati da loro».

Il participio attributivo, invece, svolge la funzione di attributo e quindi è legato grammaticalmente al sostantivo cui si riferisce; di solito è preceduto dall’articolo (posizione attributiva), se non è preceduto dall’articolo si trova in posizione predicativa: in italiano può essere tradotto con un aggettivo, con una relativa o con un participio. Es. οἱ παρόντες φίλοι: «gli amici presenti»; μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηλειάδεω Ἀχιλῆος οὑλομένην, ἣ μυρί᾿Ἀχαιοῖς ἄλγε᾿ἔθηκε (Hom. Il. 1-2): «Narrami, dea, l’ira del Pelide Achille funesta, che infiniti dolori addusse agli Achei».

Quando ha valore verbale, il participio non è mai preceduto dall’articolo: può essere congiunto, assoluto e predicativo.

Il participio congiunto (tratteremo questo argomento in un secondo momento) concorda in genere, numero e caso con un termine della proposizione reggente; può assumere un valore causale, temporale, finale, concessivo, ipotetico, modale.

Il participio assoluto (tratteremo questo argomento in un secondo momento) può essere di vari tipi: genitivo assoluto, accusativo assoluto, nominativo assoluto e dativo assoluto; può assumere un valore causale, temporale, concessivo, ipotetico.

IL PARTICIPIO PREDICATIVO

E’ molto usato in greco, non è mai preceduto dall’articolo e concorda con un elemento nominale della proposizione reggente: svolge la funzione di complemento del predicato verbale, la cui azione completa il significato di alcuni verbi. In italiano si può tradurre con un infinito oppure con una dichiarativa introdotta da «che».

Esistono due tipi di participio predicativo: del soggetto e del complemento oggetto.

Hanno il participio predicativo del soggetto:

1 I verbi che indicano inizio, proseguimento, fine come ἄρχομαι «comincio», παύομαι «smetto», διατελέω «continuo». Es. οὐ παύσομαι φιλῶν: «non smetterò di amare».

2 I verba affectum, cioè verbi che esprimono sentimenti o stati d’animo, come χαίρω, ἥδομαι «gioisco, mi rallegro», αἰσχύνομαι «mi vergogno», ἄχθομαι «mi sdegno», μεταμέλομαι «mi pento» ecc. Es. τοὺς εὐσεβεῖς θεοὶ θνῄσκοντας οὐ χαίρουσιν: «gli dèi non gioiscono di veder morire i pii».

3 I verbi di percezione, come ὁρῶ «vedo», ἀκούω «sento», αἰσθάνομαι «mi accorgo», γιγνώσκω «conosco», οἶδα «so», πυνθάνομαι «vengo a sapere» ecc. Es. οἶδα ἀγαθὸς ὤν: «so di essere buono».

4 I verbi che indicano un modo di essere del soggetto, come τυγχάνω «sono, mi trovo per caso», λανθάνω «sono nascosto», φαίνομαι «sono manifesto», φθάνω «prevengo», φανερός εἰμι, δῆλός εἰμι «sono manifesto, è chiaro che» ecc. Questi verbi si traducono in italiano con un avverbio, mentre il participio predicativo prende il tempo e la persona del modo finito.

τυγχάνω «per caso»

λανθάνω «di nascosto», «all’insaputa di»

φαίνομαι «evidentemente», «è chiaro che»

φθάνω «prima»

φανερός εἰμι, δῆλός εἰμι «è chiaro che»

Es. ἔλαθεν ἐκφυγών: «fuggì di nascosto»; παρὼν ἐτύγχανε: «era per caso presente»; ἔλαθον ἡμᾶς ἀποδράντες: «fuggirono a nostra insaputa»; ἠδικηκὼς οὐδὲν φαίνομαι: «è chiaro che non ho commesso nessuna colpa».

Hanno il participio predicativo del complemento oggetto:

1 I verbi di percezione come ὁρῶ «vedo», ἀκούω «sento», αἰσθάνομαι «mi accorgo», γιγνώσκω «conosco», πυνθάνομαι «vengo a sapere» ecc. Es. ὁρῶ τὸν παῖδα γελῶντα: «vedo che il bambino ride».

2 I verba dicendi o declarandi, come ἀγγέλλω «annuncio», δηλόω «mostro», δείκνυμι «dimostro» ecc. Es. ἔδειξας ἡμᾶς ἀγαθοὺς ὄντας: «dimostrasti che noi eravamo buoni».