Lezioni di greco antico: 1ª declinazione (parte 2)

Decima lezione di greco antico. La prima declinazione (parte 2): i sostantivi maschili in -ας e in -ης. Flessione e particolarità

Seconda parte del ciclo di lezioni sulla prima declinazione (temi in -α): i sostantivi maschili.

Nella lezione precedente abbiamo visto la flessione dei nomi femminili e le particolarità più rilevanti. Ora è il momento di parlare dei nomi maschili, che sono molto pochi rispetto ai femminili (come accade nel latino).

I nomi maschili si differenziano dai nomi femminili, per alcune peculiari caratteristiche:

Il nominativo singolare esce in -ας o in -ης (mentre nei femminili l’uscita è in -α o in -η): se l’ -α è puro, il nominativo mascile avrà l’uscita in -ας, se l’ -α è impuro, l’uscita sarà in -ης.

Il genitivo singolare dei maschili esce in -ου, per analogia con i nomi maschili della seconda declinazione (che vedremo in seguito).

La declinazione del plurale è uguale a quella dei nomi femminili (negli altri casi del singolare, invece, rimangono invariate -α ed -η del nominativo).

L’articolo dei sostantivi maschili, ovviamente, sarà anch’esso di genere maschile.

Flessione di un nome maschile in -α puro: νεανίας, νεανίου «giovane»:

SINGOLARE                                         PLURALE                                        DUALE

N. ὁ νεανίας                                         οἱ νεανίαι

G. τοῦ νεανίου                                     τῶν νεανιῶν                                     N.A.V.  τὼ νεανία

D. τῷ νεανίᾳ                                        τοῖς νεανίαις                                       G.D.  τοῖν νεανίαιν

A. τὸν νεανίαν                                     τοὺς νεανίας

V. ὦ νεανία                                          ὦ νεανίαι

Flessione di un nome maschile in -α impuro: κριτής, κριτοῦ «giudice»:

SINGOLARE                               PLURALE                                 DUALE

N. ὁ κριτής                                  οἱ κριταί

G. τοῦ κριτοῦ                              τῶν κριτῶν                                 N.A.V.  τὼ κριτά

D. τῷ κριτῇ                                 τοῖς κριταῖς                                   G.D.  τοῖν κριταῖν

A. τὸν κριτήν                               τοὺς κριτάς

V. ὦ κριτ                                    ὦ κριταί

OSSERVAZIONI E PARTICOLARITA’

Come per i femminili, il genitivo plurale dei maschili è sempre perispomeno, tranne in alcuni sostantivi che è parossitono: ὁ χρήστης «usuraio», gen. plur. τῶν χρήστων; ὁ χλούνης «cinghiale», gen. plur. τῶν χλούνων; οἱ ἐτησίαι «i venti etesii», gen. plur. τῶν ἐτησίων.

Il vocativo singolare dei nomi con nominativo in -ας esce in , quelli col nominativo in -ης escono in . Fanno eccezione: i nomi uscenti in -της (κριτής, voc. κριτά); i nomi di popoli in -ης (es. Πέρσης, voc. Πέρσα); i nomi composti in -μέτρης, -τρίβης, -πώλης. Il nome δεσπότης, al voc. sing., presenta anche ritrazione dell’accento: ὦ δέσποτα «o padrone».

Alcuni nomi propri che al nominativo singolare escono in -ας, possono avere il genitivo singolare, oltre che nella normale forma in -ου, in (si tratta del cosiddetto genitivo dorico, comune al dialetto dorico): es. Λεωνίδας, gen. Λεωνίδα (ma anche Λεωνίδου); Ἀννίβας, gen. Ἀννίβα ecc.